Identificazione biometrica

“Così come cresce la tecnologia biometrica, altrettanto dovrebbero fare le leggi e le questioni politiche ad essa relative”.

John D. Woodward, Avvocato, ex ufficiale operativo CIA.

A causa dell’allora riluttante atteggiamento dell’opinione pubblica nei confronti della tecnologia biometrica, la ricerca e lo sviluppo di questa scienza dal 1970 è stato lento. Ad ogni modo negli anni recenti è aumentata a dismisura l’attrattiva che questa sempre più diversificata tecnologia esercita sulle forze dell’ordine e su quel tipo di business per cui i sistemi di sicurezza sono fondamentali. Dagli attacchi dell’11 settembre la richiesta pubblica di una tecnologia atta all’identificazione personale che sia migliore e più disponibile è stata significativa e i capi di governo hanno risposto con legislazioni che imponevano non solo una maggiore sicurezza ma anche l’utilizzo di apparecchiature biometriche in aeroporti e uffici dell’immigrazione. Mentre il rischio di violazione della privacy è ancora la principale controversia nei confronti della diffusione globale dell’uso della tecnologia biometrica da parte delle forze dell’ordine, alla luce delle recenti tragedie la cosa si è ridimensionata. Coloro che propongono la tecnologia biometrica sono del parere che un’adeguata educazione pubblica e un appropriato approccio politico possano diminuire le preoccupazioni riguardo ad essa.

Robert Gallagher della Visionics, produttrice dei sistemi di riconoscimento facciale, fa notare che esiste la possibilità che alcuni individui non autorizzati vengano in possesso dei dati personali raccolti con questa tecnologia e che possano utilizzare a loro piacimento queste informazioni. Inoltre ammette che queste tecnologie non sono affatto infallibili, in quanto ci sono ancora alcuni aspetti da chiarire riguardo all’accuratezza degli apparecchi.

Ma cos’è la tecnologia biometrica?

Essa può essere utilizzata a scopi di identificazione e di autenticazione. In generale gli identificatori biometrica possono acquisire informazioni biologiche uniche dalle persone allo scopo di verificarne l’identità, come un numero PIN per un bancomat. Il metodo più comunemente noto di identificazione biometrica è il rilevamento delle impronte digitali, che è utilizzato negli Stati Uniti e in più di 30 altre nazioni. L’identificazione del DNA è un altro metodo, sempre più popolare e diffuso. Altri metodi di identificazione biometrica includono le scansioni della retina e dell’iride, la struttura delle mani, il riconoscimento delle caratteristiche facciali, la forma delle orecchie, l’odore del corpo, l’impronta del cervello, la dinamica della firma, la verifica della voce, e la dinamica dell’utilizzo della tastiera del computer. Tra i sistemi più rapidi ci sono il rilevamento delle impronte digitali e il riconoscimento della struttura delle mani, molto diffuse tra le autorità americane. Inoltre pare che ci sarà una buona diffusione delle tecniche di identificazione facciale negli aeroporti.

Queste tecnologie hanno molti potenziali utilizzi nel sistema di giustizia criminale: per migliorare il controllo dell’accesso e la verifica dell’identità negli istituti correzionali; come strumento investigativo per identificare bambini scomparsi o rapiti nonché i criminali ripresi dai sistemi di videosorveglianza. È possibile identificare accuratamente le persone quando incassano degli assegni, ricevono fondi di sussistenza statale, usano il Bancomat, fanno ingresso negli Stati Uniti, entrano nei network di computer o in edifici messi in sicurezza.

Alcuni utilizzi di questa tecnologia sono sempre ben accetti dall’opinione pubblica, per esempio quando servono come strumento per identificare i bambini scomparsi tramite elaborazione di foto trovate su internet.

Alcune strutture di detenzione degli Stati Uniti recentemente hanno introdotto un sistema biometrico di controllo degli accessi, per poter seguire gli spostamenti dei detenuti all’interno degli istituti stessi. Tramite il riconoscimento delle impronte digitali, il sistema può identificare i detenuti e garantire o negare loro l’accesso in determinate zone della struttura.

Per quanto riguarda il controllo dell’immigrazione, le autorità stanno sperimentando una tecnologia simile come parte della riforma della sicurezza degli aeroporti. Molti cittadini statunitensi hanno espresso la loro approvazione, tramite referendum, per l’uso della tecnologia biometrica presso il Servizio Immigrazione e gli aeroporti americani per poter seguire le tracce di eventuali terroristi. Le proposte per questi controlli si sono focalizzate sui sistemi di riconoscimento facciale e della struttura delle mani; entrambi faranno parte di un programma chiamato “visto magnetico”. Si baserà su una carta magnetica tipo carta di credito, i cui contenuti però saranno le informazioni biologiche di un particolare soggetto. Quando la carta è fatta passare attraverso un lettore, questo registrerà anche le caratteristiche della faccia e/o delle mani del soggetto su una piccola superficie metallica per verificarne l’identità. Questa tecnologia permetterà anche la salvaguardia contro il furto d’identità così come di identificare le persone che si trovano sulla lista dei terroristi che si spostano in varie parti del globo.

Altri usi di questa tecnologia invece sembrano minacciare la privacy ed essere poco gradite dal pubblico. I controlli randomizzati del pubblico nei grandi eventi (tipo il Super Bowl) tramite videocamere non sono stati ben accetti, così come la videosorveglianza nel centro di alcune grosse città. Alla gente non è andata giù l’idea che la propria immagine venisse registrata per “controlli”.

C’è da aggiungere che i programmi di riconoscimento facciale sono stati criticati per le loro scarse accuratezza e attendibilità. Le fotografie digitalizzate sono altamente suscettibili alle variazioni di luce e alla posizione della faccia. Inoltre il sistema può non riconoscere un’identità se la foto in essa archiviato è più vecchia di due anni, poiché la tecnologia ha difficoltà a riconoscere gli effetti dell’invecchiamento. Diverse acconciature e l’aggiunta di barba o di occhiali possono ingannare il sistema. Inoltre dagli esperimenti citati nel centro delle città non sono scaturite alcune immagini di criminali ricercati, ma solo diversi falsi positivi, che hanno causato ancora più scetticismo. Le autorità comunque sostengono che le telecamere almeno funzionano come deterrente e quindi sono utili per la prevenzione del crimine. James Wayman, direttore del National Biometrics Test Center della San Jose State University, ammette che la tecnologia del riconoscimento facciale è ancora agli esordi.

La scansione dell’iride è un altro sistema biometrico che ha un grande potenziale per una diffusione globale, ma anche in questo caso la tecnologia è ancora in fase di test.

Anche in questo caso è stato proposto l’utilizzo a fini identificativi per i sistemi di sicurezza antiterrorismo. Uno dei più grossi problemi di questo metodo, tuttavia, è la grande variabilità dell’iride, che ha la possibilità di cambiare le proprie caratteristiche a seconda che il soggetto abbia consumato alcolici o assunto sostanze stupefacenti, sia in stato di gravidanza e anche con l’età. Recenti studi indicano che le più promettenti aree di ricerca e applicazione di questa tecnologia sono quelle delle transazioni finanziarie e dell’archiviazione dei dati medici.

L’impronta del cervello consiste in uno screening di sicurezza di 10 minuti che ogni individuo deve sostenere più volte a distanza di qualche anno, in modo da verificare se possiede una particolare conoscenza, tipo come condurre specifiche attività di tipo terroristico.

A ogni persona verrà assegnato un “profilo di rischio per la sicurezza”, che sarà archiviato in una banca dati federale per essere utilizzato a fini identificativi negli aeroporti e negli edifici pubblici. L’FBI ritiene che questa tecnologia sarà molto utile alle forze dell’ordine, ma il costo di un’operazione del genere è molto alto, per non contare del timore del pubblico che il governo s’introduca sempre più nella vita privata delle persone.

La forma dell’orecchio e l’odore corporeo sono altre tecnologie biometriche la cui efficacia deve essere ancora provata sul mercato americano. I ricercatori del National Training Centre for Scientific Support to Crime Investigation, nel Regno Unito, stanno ancora lavorando a un database di immagini di orecchie.

Sono ancora in fase di studio i sistemi di firma elettronica per l’utilizzo dell’home banking tramite internet.

In generale si può dire che il margine di errore degli apparecchi biometrici sia relativamente basso. I sistemi automatici sono soggetti allo stesso tipo di errori umani di identificazione, per quanto riguarda falsi positivi e falsi negativi. Si sta lavorando per raggiungere un equilibrio tra convenienza e sicurezza: per ridurre i falsi positivi devono per forza aumentare i falsi negativi.