Finta malattia dipendenti: quali prove servono per il licenziamento?

Posso licenziare un dipendente che si finge malato?

Sì al licenziamento per simulazione di malattia anche se certificata, quando i fatti dimostrano il contrario.

Per poter procedere con il licenziamento giusta causa, è necessario che il datore di lavoro si precostituisca delle prove incontrovertibili, che dimostrino la condotta illecita e perpetrata del lavoratore.

Ovviamente, è necessario che tali elementi, siano raccolti nel rispetto dello Statuto dei Lavoratori e in osservanza del codice privacy pena, la loro inammissibilità.

Dunque, come provare il comportamento illecito del dipendente?

Numerose sono le imprese che in questi ultimi anni si affidano a Investigatori Privati per stanare i dipendenti infedeli che usufruiscono, in modo illecito, delle assenze da lavoro per malattia.

Tuttavia, ancor’oggi, alcuni titolari d’azienda sono reticenti nell’affidare l’incarico a un Detective. 

A tal proposito, è opportuno fare chiarezza e sgomberare il campo da eventuali dubbi: è legittimo l’accertamento sullo stato di malattia del lavoratore a mezzo di investigatori privati autorizzati.

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Dunque, la raccolta di prove attraverso l’opera di un Investigatore Privato è consentita purché l’indagine sia condotta per fini di tutela del patrimonio economico aziendale. A confermarlo sono le numerose pronunce giurisprudenziali che consolidano l’orientamento dello Organo Giudicante.

“al datore di lavoro non è precluso procedere, al di fuori delle verifiche di tipo sanitario, ad accertamenti di circostanze di fatto atte a dimostrare l’insussistenza della malattia o la non idoneità di quest’ultima a determinare uno stato d’incapacità lavorativa e, quindi, a giustificare l’assenza (Cass. 25162/2014; Cass. 6236/2001)”.